domenica 24 settembre 2017

The Endless

The Endless (2017)




 Anni dopo esser fuggiti - da adolescenti - da una setta, i fratelli Aaron e Justin tornano nella loro ex abitazione in seguito alla ricezione di un misterioso messaggio. Quando iniziano a verificarsi strani eventi, nessuno dei due può negare come questi sembrino rispecchiare gli assiomi del culto di cui facevano parte.

Happy Hunting

Happy Hunting (2017)


 Un uomo di nome Warren cerca di raggiungere il Messico ma è costretto a fermarsi a Bedford Flats, una cittadina dove ogni anno si tiene la caccia al bufalo. Da tempo però questo animale è scomparso dalla zona e gli abitanti hanno cominciato a cacciare l'uomo. Warren si ritrova in mezzo ad una terribile caccia all'uomo.

The Forest

The Forest (2016)


Una giovane americana arriva in Giappone in cerca della sorella gemella misteriosamente scomparsa. Nonostante gli avvertimenti di tutti, la donna osa entrare nella foresta Aokigahara, alla base nord-occidentale del Monte Fuji, per scoprire la verità sul destino della sorella. Le conseguenze saranno fatali: nella foresta incontrerà le anime tormentate dei morti che attaccano chiunque incroci il loro percorso.
 

Leatherface

Leatherface (2017)


Leatherface racconta le origini di una delle figure più terrificanti della storia del cinema horror, il protagonista sadico e crudele della saga cinematografica cult Non aprite quella porta.
Il futuro "Faccia di cuoio", in fuga da un ospedale psichiatrico insieme a tre violenti compagni di ricovero, rapisce una giovane infermeria di nome Lizzy (Vanessa Grasse). La donna viene trascinata nel viaggio infernale che condurrà uno dei quattro verso una serie di indicibili orrori e tragedie. Alle loro calcagna un poliziotto squilibrato in cerca di vendetta. La nascita di Leatherface è più dolorosa di quanto si pensi, con risvolti emotivi angoscianti e complesse implicazioni psicologiche che portano un ragazzino fragile e solitario a compiere da adulto atti di efferata brutalità.

Psycho

Psycho (1960)

 Marion Crane insoddisfatta impiegata di Phoenix taglia i ponti con il suo passato: ruba quarantamila dollari dal suo ufficio e fugge in auto. Si ferma al motel gestito da Norman Bates, un giovane timido e impacciato che vive con la madre in una sinistra casa accanto al motel e che ha una collezione di animalida lui stesso impagliati. Mentre Marion fa la doccia qualcuno la uccide. Il giorno dopo il fidanzato e la sorella si mettono alla sua ricerca, affiancati, a un certo punto, dal detective Arbogaste. Uno dei film più famosi di Hitchcock: un film sperimentale che finisce a metà (con l'assassinio nella doccia) e ricomincia, agghiacciante e a tratti sarcastico. Un esperimento di sadismo, girato in bianco e nero e con una partitura si soli archi composta da Baernard Herrmann. Perkins ebbe la carriera segnata a vita dal ruolo.
 

giovedì 14 settembre 2017

Insidious

Insidious (2010)




Lambert si sono appena trasferiti in una nuova casa, ma al figlioletto Dalton la sua nuova cameretta non piace. La mamma Renai deve badare anche all'altro fratellino Foster e alla sorellina ancora sul seggiolone, oltre a occuparsi di risistemare tutto e del suo lavoro di musicista. Tra pianti di bambini e scatoloni da vuotare la vita non trascorre proprio agevole, mentre l'uomo di casa, Josh, se ne sta fuori tutto il giorno al lavoro. La sera, mentre tutti sono occupati nelle loro faccende, Dalton vede aprirsi la porta che dà in soffitta e, armato di una lampada, decide di esplorare il nuovo mondo. Ma cade da una scala, batte la testa e si fa male a una gamba. Sembra una cosa da nulla: è tranquillo e i genitori lo mettono a letto. Al mattino, però, Dalton non si sveglia: è misteriosamente caduto in coma. I dottori non sanno che pesci pigliare e tre mesi dopo Dalton torna a casa, sempre in coma, nella sua stanzetta appositamente attrezzata per dargli le cure necessarie. Ma qualcosa di terribile è in agguato proprio lì, nella casa.
Con Saw, James Wan - assieme allo sceneggiatore Leigh Whannell, con cui fa coppia anche in questo film - ha ridefinito i parametri dell'horror sugli omicidi seriali segnando un sentiero di crudeltà ed efferatezza seguito da molti, ma troppo spesso non rischiarato dalla stessa lucidità e ingegnosità dimostrata da Wan con il suo primo film. La manipolazione dei topoi tipici del genere è poi proseguita meno efficacemente con Dead Silence, sui pupazzi assassini, e ora Wan arriva al luogo narrativo forse più comune di tutti, la casa infestata. Il regista cerca di rielaborare e aggiornare le convenzioni, prendendo anche qualche spunto da Paranormal Activity (uno dei produttori è Oren Peli, regista di quel film), come la migrazione dell'entità diabolica, non più ancorata alla casa, ma alle sue vittime. Gli strumenti per provocare tensione e spaventi sono comunque quelli classici: porte che si aprono, scricchiolii, rumori assortiti, improvvise apparizioni. E anche la storia - nella costruzione e nello svolgimento - resta saldamente ancorata a schemi collaudatissimi. Lo snodo narrativo principale cerca soluzioni leggermente diverse mettendo in campo corpi astrali e viaggi extracorporei, ma la sostanza non cambia. Di "moderno" c'è il tentativo di minimizzare i tempi morti nella costruzione dell'atmosfera e di massimizzare ritmo e tensione, anche attraverso qualche colpo basso, con improvvise accelerate di suoni e musica, ma si tratta più di mestiere che di inventiva.
Il tema del dolore per una perdita non ancora irreparabile e perciò ancora più destabilizzante perché pone chi la subisce nella condizione di dover fare qualcosa per rimediare, ma senza sapere cosa, è gestito in modo sufficientemente coinvolgente: non c'è molta profondità, ma il pathos non manca, come nella scena in cui il padre capisce che la migrazione extracorporea di Dalton è avvenuta sul serio. Il legame familiare è visto come mezzo per sconfiggere le tenebre o almeno cercare di farlo, come in un altro classico dell'infestazione, Poltergeist - Demoniache presenze. Il viaggio che il genitore compie nella tenebra dell'oltre alla ricerca del figlio è simbolico, una discesa negli inferi ricca di suggestione e di cupo fascino, a testimoniare la forza di un legame che nessuno può sciogliere. Nelle mani di un regista più visionario avrebbe potuto essere qualcosa di fantasmagorico. La regia di Wan è invece elegante ed efficiente, tesa a dare modernità estetica a una vecchia materia, ma manca del colpo di genio, del cambio di passo che avrebbe dato maggiore sostanza visiva all'ultima mezz'ora del film, comunque la più interessante, pur tra qualche banalità di troppo. Il colpo di scena finale è quasi inevitabilmente piuttosto prevedibile per chi ha visto qualche horror, ma potrà cogliere di sorpresa chi non è troppo abituato al genere.
I personaggi sono tutte figure tipiche del filone case infestate: dalla coppia di esperti del paranormale corredati di armamentario pseudoscientifico all'amabile medium. Anche l'interazione dei genitori è quella classica: lui è scettico, lei ci crede. Tutto meramente funzionale, quando sarebbe stato gradito un maggiore spessore psicologico per dare più credibilità al dramma. In un cast accettabile, la migliore figura la fa Lin Shaye, medium ispirata, già in evidenza, in campo horror in 2001 Maniacs, il remake. Una Barbara Hershey super liftata fa la nonna.

Eraserhead - La mente che cancella

Eraserhead - La mente che cancella (1977)


Harry Spencer, strano ometto dall'acconciatura del tutto particolare, è un tipografo solitario piuttosto strambo che abita in un desolato appartamento nei sobborghi di una grande città che sembra essere chissà come sopravvissuta a qualche disastro o a qualche sfavorevole congiuntura economica o più probabilmente a una vera e propria apocalisse. Harry si vede costretto a sposare la fidanzata Mary, rimasta incinta. Quando il figlio nasce, è in sostanza un mostro e le cose, già complicate, si complicano ancora di più. La trama, difficilmente riassumibile e talvolta anche indecifrabile nella sua apparente linearità, è probabilmente l'ultima cosa che conta in questo film, brillante contenitore di suggestioni, macabre inquietudini e acute riflessioni socio-psicologiche che si rincorrono tra loro ogni volta sorprendendo e turbando.

sabato 2 settembre 2017

The Bye Bye Man

The Bye Bye Man (2017)



La gente commette cose indicibili ogni giorno. Ogni volta cerchiamo di capire con fatica cosa spinga le persone a commettere queste terribili cose. E se le domande che ci facciamo sono sbagliate? E se la colpa di tutta questa malvagità non è una questione di che cosa…ma di chi?

It Follows

It Follows (2014)



Nei tranquilli sobborghi di una città americana, una ragazza concitata fugge di casa in auto pur ripetendo che tutto va bene. Poi, piangente, telefona al papà dicendogli che vuole bene a lui e alla mamma. Il mattino dopo viene trovata morta, spezzata in una posizione grottesca. Un'altra ragazza, Jay, esce con Hugh, un ragazzo che le piace. Vanno al cinema, ma ne escono precipitosamente e, per Jay, inspiegabilmente: Hugh diventa infatti improvvisamente nervoso dopo aver visto una ragazza che Jay non riesce a vedere. La sera successiva, dopo aver fatto l'amore con lei in auto, Hugh cloroformizza Jay, che si risveglia legata a una sedia in una zona solitaria. Hugh le spiega che una "cosa" la inseguirà: qualcuno l'ha trasmessa a lui e adesso lui l'ha trasmessa a lei. Potrebbe assomigliare a qualcuno che conosce o essere uno sconosciuto tra la folla. Per Jay si apre un abisso d'orrore che deve affrontare con l'aiuto dei suoi amici, ma dal quale sembra impossibile uscire.
L'inizio - con la morte della prima ragazza - è molto efficace nell'introdurre una situazione ricca di mistero e di suspense, dominata da qualcosa di inspiegabile, ma ha anche lo scopo di rendere subito chiara la pericolosità del fenomeno che altrimenti potrebbe sembrare solo bizzarro. L'idea di partenza è brillante, con la semplicità delle buone idee: uno spunto ancorato nella tradizione, ma svolto con sapienza. L'orrore striscia dentro la vita semplice della protagonista come una malattia, un destino incombente.
Come uno zombie, la "cosa" è lenta, ma inesorabile e la sua capacità di presentarsi in forme sempre diverse la rende capace di notevoli suggestioni macabre, con la malevolenza e l'ineluttabilità dei fantasmi giapponesi. Richiama le "presenze" opprimenti della tradizione britannica ("L'incantesimo dei runi" di M.R. James, per esempio, da cui prende anche la trasmissibilità della maledizione), ma in versione moderna (tanto per dire, la trasmissione avviene per via sessuale). La "fisicità" di questo essere fantasmatico lo rende un "mostro" micidiale, misterioso, sinistro e impenetrabile nei suoi fini. Di fronte a un male indecifrabile e incomprensibile che si presenta nelle forme più diverse e spesso dimesse, se non addirittura con l'aspetto di persone care, ogni difesa sembra impossibile. La tensione è costante, ben sostenuta. I personaggi sono tipici, ma resi credibili da un buon approfondimento dei caratteri: del resto, le caratteristiche psicologiche sono cruciali per lo sviluppo della storia. La fase centrale, in parte "investigativa", è un po' meno ricca di efficacia macabra, ma è strumentale per un terzo atto finale che non delude.
Notevole esempio di horror intelligente, teso, capace di rendere credibile una incomprensibile minaccia ultraterrena inserendola perfettamente in una realtà quotidiana sapientemente trasfigurata per definirne i contorni desolati da post crisi economica: la città sembra spopolata, spettrale simulacro del classico sobborgo urbano americano (il film è girato dalle parti di Detroit), dove i ragazzi si aggirano praticamente da soli, abbandonati da adulti inesistenti o inefficaci. Pervaso da un'atmosfera quasi irreale, il film lascia un genuino senso di disagio nello spettatore, con il mostro che sembra rappresentare il senso di colpa di una società alla resa dei conti con se stessa e la sua antica opulenza.
La regia di David Robert Mitchell (promettente regista appena al suo secondo lungometraggio) è misurata, attenta, matura, non ricerca effetti facili, ma privilegia movimenti di macchina parchi ed essenziali, al servizio della narrazione, mostrando uno stile elegante e già sicuro. La musica di Disasterpiece (Rich Vreeland), straniante e sinistra, è un vero valore aggiunto.

La Torre Nera

La Torre Nera (2017)


 La Torre Nera riporta l'epico viaggio tra mondi paralleli, connessi da un'unica struttura portante che rischia di crollare e condannare così l'universo al medesimo destino. Il giovane Jake (Tom Taylor) racconta a uno psichiatra di essere tormentato da oscure visioni di un mondo "altro": la sagoma di una torre scura che si staglia all'orizzonte, la figura di un pistolero e quella di un uomo in nero si accavallano alle molte sconvolgenti immagini di morte e sofferenza. Durante la seduta, un episodio persuade Jake che non si tratti di semplice suggestione. Lo studio del medico si mette a tremare, il letto e la camera fanno lo stesso al risveglio, e le immagini nella sua testa diventano ogni giorno che passa più crude e reali. I frammenti di sogno che il ragazzo riesce a immortalare nei suoi disegni a carboncino lo conducono a un edificio, dove è nascosto uno strano dispositivo. Il congegno attiva un passaggio per Medio-Mondo, la dimensione parallela "immaginata" da Jake e sull'orlo del collasso. La missione del pistolero, condottiero senza macchia di nome Roland Deschain (Idris Elba), è quella di raggiungere la torre prima che venga espugnata dal perfido stregone Walter O'Dim (Matthew McConaughey), l'Uomo in Nero contro il quale Roland è condannato a combattere in eterno per proteggere il suo e il nostro mondo. L'ambita costruzione rappresenta il "perno" dell'universo e i destini dei due mondi dipendono da essa.

The Devil's Candy

The Devil's Candy (2015)

 

 

 The Devil's Candy segue le vicende di Jesse (Ethan Embry), pittore spiantato e tuttavia soddisfatto della sua vita modesta, infiammata dalla musica metal di cui è appassionato e addolcita dalle attenzioni di una famiglia amorevole. Quando trova la casa dei suoi sogni nella campagna texana, con un grande laboratorio d'arte e a un prezzo incredibilmente conveniente, le difficoltà economiche passano in secondo piano. Jesse riprende a lavorare, ma i suoi dipinti diventano ogni giorno più oscuri e tenebrosi. Finché alla porta di casa non si presenta il figlio dei precedenti proprietari: un uomo confuso e frastornato, che manifesta gli stessi disturbi di cui ora soffre anche Jesse.