La casa (1981)
Un weekend in uno chalet di montagna,
la strada di casa lontana ed irraggiungibile, cinque ragazzi che
trovano un nastro magnetico in cantina e ascoltandolo liberano uno
spirito maligno che li ucciderà tutti (o no?). Un’autentica i
mmersione low low budget nel ventre puro dell’horror
che inaugura il decennio dello splatter e del gore. Raimi si afferma
regista dall’inventiva e dalla tecnica sopraffina (la celebre shakycam
che spadroneggia il set e chiude il film con una sequenza memorabile),
per un racconto di pura paura, inframezzato da humor caustico, alberi
animati da istinti sessuali bellicosi, bulbi oculari imbiancati che
faranno scuola. Non un successo immediato in Usa (in Italia arrivò tre
anni dopo), ma lenta ascesa nel tempo tra critica e pubblico, fino a
diventare
cult per antonomasia. Dopo La Casa o si ride
classicamente ad ogni scena per esorcizzare la fifa blu o non si torna
indietro e si comincia a scavare nella storia dell’horror.
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